“ Tutti ar mare … Tutti ar mare…. co’ li pesci in mezzo all’onne, noi s’annamo a diverti’”. Difficile non conoscere, anche per i più giovani, questo simpatico ritornello tratto dalla canzone inno degli anni 70’ con la quale Gabriella Ferri, esortava il popolo vacanziero a godere del mare, del sole e di tutta la bellezza che visivamente le spiagge regalano. Certo è che se la stessa canzone fosse stata scritta nel 2020, la Ferri sarebbe stata costretta ad aggiungere un bel punto interrogativo alla sua simpatica esortazione. E’ chiaro a tutti che l’estate 2020, oramai alle porte, sarà inevitabilmente insolita e diversa dalle precedenti. L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Coronavirus ha costretto l’intera nazione a un lockdown: non c’è ancora certezza su quello che accadrà nella fase 2 che ha previsto la ripartenza dal 4 Maggio di alcune attività produttive, né sulla forma che avranno le nostre tanto amate vacanze estive.
Gli effetti della pandemia nel settore turistico
L’effetto della pandemia sul turismo italiano si è fatto già sentire. Secondo i dati di Federalberghi in un anno «normale», nei mesi di marzo e aprile, le strutture italiane registrano più di 48 milioni di presenze. Il 52,7% di questi – circa 25,3 milioni – è composto da turisti stranieri, ad oggi totalmente assenti dal mercato a causa delle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia. Federalberghi stima per i mesi di Marzo e Aprile 2020 una perdita di oltre l’80% del mercato (40 milioni di presenze in meno, per un valore di circa 2,5 miliardi di euro). Al fine di incentivare il settore del Turismo è al vaglio del Governo e dovrebbe essere presente nel decreto Maggio atteso, un BONUS VACANZE in Italia, da utilizzare insieme ad altre proposte che hotel, campeggi e b&b stanno autonomamente promuovendo. Si tratterebbe di una detrazione fiscale di importo massimo di 325 euro (ma si parla anche di un massimo di 500 euro) per soggiorni di almeno 3 notti in strutture italiane. L’ipotesi trapelata è quella di riservare il beneficio ai lavoratori dipendenti e ai professionisti con un reddito compreso tra 7.500 e 26.000 euro. Lo sgravio sarebbe rapportato al numero dei componenti del nucleo familiare.
Ma andremo al mare e se sì quali potrebbero essere le soluzioni per stare in spiaggia?
“Andremo al mare quest’estate” così ha assicurato Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo. Ci andremo adottando e rispettando tutte quelle misure di sicurezza che verranno rese note dal Governo, il quale con i Ministeri del Turismo e della Salute, è al lavoro per trovare apposite soluzioni ad hoc. Ancora quindi non ci soluzioni definitive. Sotto la lente innanzitutto il distanziamento degli ombrelloni, ma anche la sanificazione delle attrezzature. Ci sono poi società che hanno proposto soluzioni drastiche per non rinunciare alla tintarella: cubicoli trasparenti di alluminio e plexiglass. Proposta contestata e ritenuta inattuabile nelle piccole spiagge. Ipotizzati anche tunnel igienizzanti attraverso cui le persone possono passare ed erogatori lungo le pedane che spruzzano soluzioni disinfettanti. In Calabria si studiano distanze maggiorate almeno del 30 per cento tra un ombrellone e l’altro, limitazioni delle presenze sotto lo stesso parasole, dotazione di tutti i dispositivi di protezione per i bagnanti, affiancando anche figure professionali specializzate per fornire informazioni e indicazioni utili agli utenti. Tra le altre misure c’è anche l’ipotesi di test sierologici prima di tutto per il personale delle strutture, ma anche per i clienti. A livello Regionale ricordiamo, inoltre, che in data 17 Aprile la Regione Calabria con l’emanazione dell’ordinanza numero 32 ha disposto con riferimento ai parchi acquatici, agli stabilimenti balneari e alle concessioni demaniali marittime, la possibilità a decorrere dal 18 Aprile, previa richiesta al Prefetto, di recarsi nelle aree interessate per svolgere interventi di manutenzione, sistemazione, pulizia, installazione e allestimenti delle spiagge, senza esecuzione di modifiche o nuove opere.
Le interviste VOCI DAL TERRITORIO
Ma in Calabria, meta privilegiata da molti per le vacanze, come sarà l’estate 2020? Lo abbiamo chiesto a chi oramai da anni lavora, in modo diverso, nel settore del turismo:
- Davide Monteleone, Titolare insieme a Cristiano De Lucia, di uno dei più famosi locali notturni e di divertimento della Locride: il Le Club, sito a Locri.
- David Bumbaca, Propietario del Cactus Club, noto locale sito in Locri, che opera nel settore della ristorazione e della balneazione.
Davide Monteleone, Titolare del “Le Club”
Il Le Club è punta di diamante per la movida Calabrese. Nasce nell’anno 2012, frutto della passione, del lavoro e del sacrificio di due giovani imprenditori: Davide e Cristiano.
Grazie alle loro idee e al supporto fondamentale di un valido e numeroso staff, fatto di Collaboratori e promoters, vengono organizzati eventi con artisti di livello internazionale, che attirano l’attenzione di turisti, di giovani, e non solo, provenienti da ogni parte della Calabria, regalando immagini, da far invidia ai più importanti Club nazionali e internazionali che operano nel settore, fatte di emozioni, leggerezza, di balli in riva al mare e tanto divertimento. Tra le serate indimenticabili, si ricorda in particolare quelle in cui il le Club ha avuto l’onore di ospitare artisti come Mark & Kremont, Brunori Sas, Yves V, il Pagante, Cristiano Malgioglio, Shade, Albertino e Le Donatella. Quelli appena citati sono solo alcuni dei nomi illustri che Il locale ha accolto nelle ultime stagioni, dando così la possibilità di accendere i riflettori sull’indiscutibile bellezza del nostro territorio, incrementandone il turismo e di conseguenza l’economia. E’ infatti innegabile che la presenza sul territorio di un locale come Le Club abbia contribuito a creare “lavoro” non solo all’interno della sua organizzazione, ma anche e soprattutto all’esterno di essa. La presenza di eventi e feste, che attirano un imponente flusso di gente, si traduce indirettamente in un vantaggio economico anche per tutte le attività limitrofi e non solo.
Premesso quanto sopra, la domanda a Davide sorge spontanea: A tuo avviso che impatto avrà la pandemia sulla stagione estiva oramai alle porte?
“Purtroppo l’impatto del Covid 19 – risponde Davide- è stato e sarà devastante nelle nostre vite, costringendoci ad assumere dei comportamenti a cui non eravamo abituati. Il mondo della notte, in cui il Le Club opera, subirà un duro colpo, non potendo realizzare, molto probabilmente, gli eventi degli scorsi anni. Ciò è chiaro che determinerà il salasso economico di tutto il settore e di tutte le persone che ruotano attorno”.
A conferma del pensiero espresso da Davide segnaliamo anche che Silb -Fipe, Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, a cui fanno capo oltre 2.500 imprese, 50.000 dipendenti e un fatturato complessivo di circa 4 miliardi di euro pari a 800 milioni di gettito fiscale, ha lanciato l’allarme a intervenire a tutela degli imprenditori che operano nel settore. Le previsioni di riapertura per questo tipo di locali sono molto lunghe. Si parla di marzo 2021″. Il che significa uno stop, di fatto, di oltre un anno. Da Silb fanno sapere che I titolari dei locali sono disposti ad accettare questo scenario senza proteste e con grande senso di responsabilità, ma in una lettera inviata al Governo sottolineano come sia necessario prevedere misure che garantiscano loro di non avere spese in questo periodo di stop, di modo da ammortizzare i mancati incassi.
Malgrado tutto ciò, quello che mi colpisce di Davide è la sua positività, l’ambizione e la voglia di fare “nonostante tutto”, che emerge palese dalle sue parole:
“In questi momenti è necessario non abbattersi, bensì REINVENTARSI e prevedere il cambiamento del modo di divertirsi, provando a realizzare un progetto differente che possa comunque soddisfare i nostri Clienti. Approfittando di questo momento di stasi, abbiamo fatto un refresh del nostro concept per adeguare al meglio il locale alla stagione che verrà”
“La vita è costituita per il 10% da ciò che ci succede e per il 90% da come vi reagiamo”. Questa frase dal forte valore motivazionale, racchiude il senso del termine RESILIENZA. Reagire REINVENTADOSI. In una situazione di emergenza e crisi come quella che stiamo vivendo, Reinventarsi è divenuta la parola chiave, alla quale moltissimi imprenditori hanno dovuto appellarsi per continuare a essere “vivi”.
E anche Davide, insieme al suo socio Cristiano, ha già in mente idee nuove e ambiziosi progetti da realizzare in un contesto e in uno scenario che, per ovvi motivi, sarà diverso da quello che ha fatto da cornice nelle stagioni precedenti.
“Stiamo pensando ad un locale innovativo, dedicato alla ristorazione, con un beach bar dinamico, senza tralasciare lo spettacolo. Ancora il progetto non è stato definito nel dettaglio poiché si naviga a vista. Ma siamo ottimisti e fiduciosi di poter tornare gradualmente alla normalità e quindi a divertirci insieme, anche se attraverso nuove forme. L’unica cosa certa è che in un modo o nell’altro, quest’estate Le Club non vi lascerà soli”.
David Bumbaca, Titolare del “Cactus Club”.
Cactus Club. Impossibile non conoscerlo. Impossibile non aver mai gustato un’ottima cena in riva al mare. Un nome che per Locri, e non solo, è storia. Era il 1994 quando un paio di amici credendo nelle potenzialità della ricezione turistica a Locri, davano vita a un locale destinato a diventare nel tempo un luogo in cui le persone possono ritrovare i propri riferimenti di gusto e il calore dell’ambiente familiare. Nel corso degli anni il Cactus Club assume moltissime sfaccettature. Lo stesso, infatti, nasce come stabilimento balneare, per poi intraprendere il percorso nella ristorazione unitamente all’attività di intrattenimento serale che ha il suo culmine con gli appuntamenti annuali del “different party”. Con il passare degli anni, e con una famiglia in crescita, David avverte l’esigenza di procedere a cambiamenti strutturali e di contenuto: dal 2009 l’attenzione viene concentrata esclusivamente ai settori della balneazione, della ristorazione e della ricezione dei bambini con l’allestimento di un grande parco giochi e con l’attivazione del servizio di baby-sitting per l’intera giornata.
Come già detto inizialmente l’estate 2020 è un rebus. Restano ancora molti i nodi da sciogliere per poter consentire una ripartenza anche nel settore della balneazione.
David come sarà l’estate 2020?
“Sicuramente l’estate che ci prepariamo ad affrontare sarà diversa da quelle che abbiamo vissuto in passato. Senza dubbio questo momento lascerà un segno indelebile nella memoria di tutti noi, ma a mio avviso le soluzioni di questa pandemia sono tutte da ricercarsi in primo luogo nel senso civico della popolazione che dovrà convivere con tutti gli atteggiamenti idonei alla limitazione del contagio, in secondo luogo nell’azione dei politici che dovrebbero maggiormente concentrarsi sulle esigenze del territorio nazionale e locale”.
SIB, Sindacato Italiano balneari, evidenzia come il settore della balneazione sia ancora oggi bloccato in attesa di linee guida e protocolli specifici da parte del Governo che, con molta probabilità, vuole attendere l’evolversi dell’epidemia prima di pronunciarsi in modo chiaro e definitivo e sull’argomento “estate al mare in sicurezza”. E’ evidente che gli effetti della pandemia produrranno delle conseguenze economiche sulla stagione 2020, con molte attività sempre più in bilico sulla riapertura estiva. Nel 2019, su 432 milioni di presenze turistiche, circa un terzo (140-150 milioni), riguardava il turismo in località marittime. Una “fetta” importante, che coinvolge 30mila aziende con circa 100mila addetti diretti, oltre ad un milione di indiretti.
“Penso che questa sarà una stagione in cui gli imprenditori dovranno pensare ad una offerta semplificata, cioè concentrarsi maggiormente sui servizi essenziali. E’ sicuramente necessaria l’apertura delle attività, limitandosi nella quantità (ma non nella qualità) della propria offerta. Anche così infatti il contagio può essere arginato ed il rischio di non osservare le tante norme in merito è parimenti semplificato”.
Credo che il segreto di un imprenditore sia quello di guardare “OLTRE”. Quello che oggi spaventa tutti gli imprenditori ossia il FUTURO è la chiave per non mollare e guardare avanti. Anche David, nonostante le difficoltà evidenti, è proiettato a programmare il futuro della sua storica attività.
“Lo stabilimento balneare del Cactus Club sarà presente anche quest’anno. Osserveremo tutte le disposizioni relative al distanziamento degli ombrelloni e i protocolli che il Governo ci comunicherà per garantire la tutela e la sicurezza della salute dei nostri dipendenti e della nostra affezionata Clientela. Per la ristorazione la mia offerta sarà sicuramente più semplificata, quindi un menù concentrato ma di qualità. L’aspetto ludico per i bambini sarà invece, purtroppo azzerato, non potendo esserci l’area parco giochi. Sarà una stagione di passaggio e di sacrificio- così conclude David- in cui non ci saranno grandi guadagni, ma chi sarà presente farà due investimenti intangibili, il primo sulla clientela che apprezzerà la presenza attiva, il secondo sul proprio personale che potrà essere ancora una volta più affezionato al proprio imprenditore.”
Le testimonianze di Davide Monteleone e di David Bumbaca sono la prova che gradualmente si può e si deve ripartire in sicurezza. Adesso, come non mai, ci vuole impegno, solidarietà e rispetto delle regole da parte di tutti. Solo così passeremo UN’ ESTATE AL MARE e non a Casa!