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EFFETTO COVID: LA CRISI OCCUPAZIONALE SUI GIOVANI LAUREATI

Finita la fase critica dell’emergenza Coronavirus, inizia a farsi sentire l’effetto del lockdown, effetto che non ha risparmiato molti laureati, come rilevato da AlmaLaurea.

Insieme al rapporto annuale sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati fino al 2019, il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato i risultati dei primi cinque mesi del 2020, causa pandemia. L’indagine ha registrato -9% di occupati tra chi si è laureato un anno fa (che diventa -1,6% tra i possessori di una laurea magistrale).

Pochi annunci di lavoro e richieste di curricula sulla banca dati AlmaLaurea.

Un particolare rilevamento su quanto la crisi in atto stia incidendo sull’occupabilità dei giovani laureati, si evince dal calo di annunci di lavoro e di richieste curricula che la stessa banca dati di AlmaLaurea sta registrando. Come riporta il Sole 24 ore, a gennaio risultavano acquisiti oltre 100 mila curricula, con un aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre a febbraio si è registrato un notevole ribasso: -17,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, che è poi diventato -45,1% a marzo e -56,1% ad aprile. Solo a maggio si è registrata una lieve tendenza pari al 55,8% in coincidenza con l’avvio della fase 2. Questo calo potrebbe essere dovuto dalla scarsa pubblicazione di annunci presenti sul portale nel periodo di piena emergenza sanitaria. Infatti, a gennaio 2020 sono stati pubblicati 5.920 annunci (+6,5% rispetto al 2019) e anche a febbraio i risultati sono stati superiori all’anno precedente (+3,5%). Da marzo il calo è pari al -31,0%, che ad aprile è diventato -53,2% mentre a maggio è pari al -64,2%.

Il calo della domanda di curriculum vitae è stato trasversale, colpendo tutti i tipi di corso e tutte le aree territoriali. L’ unica eccezione ha riguardato il settore medico dove le richieste sono triplicate.

In questo scenario, chi ha subito di più la crisi sono dunque i giovani e donne, soprattutto al Sud

Disoccupati in aumento rispetto al 2019

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha affermato che dall’inizio della pandemia molti giovani hanno smesso di lavorare, mentre quelli che hanno mantenuto un impiego hanno visto ridurre le ore di lavoro in modo sostanziale. Lo ha evidenziato come l’effetto della pandemia ha colpito particolarmente i giovani, soprattutto le donne. La differenza di genere, infatti, risulta aumentata rispetto ad un anno fa. Tra i laureati di primo livello il tasso di occupazione è pari al 69,1% per gli uomini e al 62,4% per le donne (contro il 72,2% per gli uomini e il 72,2% per le donne del 2019), tra i laureati di secondo livello il tasso di occupazione è pari al 75,5% per i ragazzi e del 66,2% per le ragazze (mentre l’anno scorso era risultato il 76,5% per gli uomini e il 68,2% per le donne).

La sfida dell’Italia

Ci sono poi ulteriori preoccupazioni, ovvero il pericolo di abbandono da parte di molti studenti e, non meno grave, la prospettiva di un considerevole calo degli iscritti nelle Università italiane

Il ministro Manfredi sottolinea, inoltre, il pericolo di fuga dei giovani laureati all’estero perdendo promettenti lavoratori se non si sarà in grado di offrire loro lavori qualificati.

Il Decreto Rilancio ha previsto, al momento, per quanto riguarda le Università, investimenti fino a 1,4 miliardi. Le risorse serviranno per rafforzare il sistema universitario, ridurre le tasse e aumentare le borse di studio per gli studenti. Inoltre saranno assegnati 4mila posti da ricercatore oltre ai 1600 già deliberati.

Ma bisogna fare di più!

Progetto Unical vs Covid-19

A sostegno dell’importanza dell’Università e del sapere che da essa scaturisce, ci piace segnalare l’iniziativa dell’Università della Calabria che ha voluto contribuire a dare un sostegno concreto alla sua Terra mettendo l’Università al servizio del territorio. Sono stati creati gruppi di ricerca ed avviati diversi progetti rivolti a:

  • Ospedali e Sanità con studi su terapie anticovid basati su anticorpi sintetici, lavori per la realizzazione di un software che migliori la gestione delle risorse negli ospedali, realizzazione di una piattaforma per il monitoraggio da remoto dei pazienti Covid
  • Imprese con laboratori per eseguire test di verifica sulle mascherine per le aziende che hanno convertito la produzione
  • Protezione civile con la realizzazione di un software per una migliore gestione delle risorse ed una piattaforma per verificare gli spostamenti delle persone in isolamento
  • Scuole con la creazione di una task force a supporto della DAD e di piattaforme di business game, contenuti multimediali, tour virtuali e giochi per i più piccoli
  • Cittadini con la realizzazione di un centro di ascolto socio – assistenziale
  • Comuni con la distribuzione di materiale igienizzante

ed altre iniziative che verranno sviluppate nelle settimane a seguire.

Al momento un giovane italiano su due è pessimista sul proprio futuro, mentre c’è chi pensa che svolgerà lavori meno retribuiti, mentre un giovane su quattro teme un lungo periodo di disoccupazione.

Proprio ora, però, non bisogna arrendersi e puntare più che mai alla formazione.

Se c’è una cosa che questa crisi ci ha insegnato è che abbiamo bisogno di più competenza e preparazione.

Il vero valore aggiunto, il vero investimento per il Paese e per le prossime generazioni saranno gli interventi in formazione, conoscenza e ricerca che sono i pilastri essenziali per stimolare la creatività, investire nell’innovazione e nel benessere di lungo periodo.

 

 

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